Un soprannome impegnativo

ALLE RADICI DI UNA STORIA AVVINCENTE

Un articolo risalente al 1980 sulla rivista Gente Viaggi, a cura di Luciano Zeppegno, descriveva un lungo viaggio in treno, diviso in dieci tappe, attraverso l’Appennino, definendolo la “Transiberiana italiana”.

Un nome impegnativo e poco calzante: le montagne e le valli dell’Appennino nulla hanno a che fare con le sterminate e fredde distese russe.

Dall’Umbria in direzione sud, passando per il reatino, L’Aquila e Sulmona, per arrampicarsi sulla Maiella fino agli Altipiani Maggiori d’Abruzzo e scendere in Molise fino ad Isernia e Campobasso, da lì il Sannio beneventano e la Lucania fino a Lagonegro!

Per lunghi anni questo reportage finì nel dimenticatoio, grazie al buono stato di salute della ferrovia Sulmona-Isernia, collegamento di dorsale locale e non, che aveva come sua principale relazione ferroviaria i treni diretti Pescara-Napoli.

La lenta agonia iniziò alla fine degli anni ’90, quando i collegamenti cominciarono ad essere ridotti, fino ad arrivare all’ottobre 2010 con la sospensione tra Castel di Sangro e Isernia e, poco dopo, nel dicembre 2011, con la sospensione degli ultimi treni superstiti tra Sulmona e Castel di Sangro, nel silenzio di tutti gli enti pubblici d’Abruzzo e Molise.

Fu così che quel vecchio reportage di viaggio del 1980 tornò protagonista, grazie ad un gruppo di appassionati riuniti in una associazione culturale, “Le Rotaie”, dedita al modellismo e alla raccolta di cimeli ferroviari e giovani del luogo appassionati di viaggi e di treni che dopo incontri, riunioni, esperimenti e tanti altri tentativi, diede vita ad un progetto prima in forma associativa e poi, con l’incontro e la collaborazione di una giovane cooperativa abruzzese di servizi turistici, Pallenium Tourism, sviluppando quest’ultima un progetto in forma imprenditoriale che oggi ha portato la tratta a rappresentare l’ariete del turismo ferroviario in Italia, prima in assoluto per numero di viaggiatori e treni speciali effettuati.

L’appellativo “Transiberiana d’Italia” venne rispolverato e utilizzato proprio a partire da quella difficile stagione, tra il 2011 e il 2013, a cavallo tra la chiusura e la riapertura.
Consapevoli che si trattasse di una espressione non adatta al contesto ferroviario di casa nostra, d’altra parte c’era l’assoluta esigenza di dare un forte slancio mediatico che favorisse l’interesse verso una ferrovia che stava progressivamente morendo, rischiando la definitiva dismissione.

Da lì l’appellativo preso quasi per gioco ma studiato per cercare di colpire e scatenare un effetto virale e vitale, per riaccendere i riflettori su una ferrovia dal destino segnato.

Da tempo ormai il suo appellattivo, più corretto e più aderente all’immagine dei luoghi che attraversa, è Ferrovia dei Parchi, con l’attraversamento dei binari di ben due parchi nazionali e diverse riserve e aree protette tra Abruzzo e Molise.

I PRIMI ESPERIMENTI DI TURISMO FERROVIARIO

Il primo treno speciale fu organizzato il 4 marzo 2012, a cura dell’associazione LeRotaie, che per anni si è resa protagonista della battaglia per la tutela e salvaguardia della tratta contro la sua dismissione. Un successo di pubblico clamoroso e inaspettato, con un convoglio storico di ben 10 carrozze e oltre 500 partecipanti da tutta Italia e dall’estero.

In pochi mesi, con i primi treni speciali per turisti effettuati con automotrici del trasporto regionale di Trenitalia ALn663 (da Isernia verso Sulmona) e ALn668 (da Sulmona verso Isernia), furono decine gli articoli e i servizi di grandi testate nazionali che celebravano questa prima rinascita della “piccola Transiberiana italiana”, il treno turistico che solcava le nevi dell’Appennino.

Da molti locali è ancora affettuosamente chiamata la “Napoletana”, specie da chi a Sulmona e dintorni in prima persona l’ha vissuta come viaggiatore proprio grazie ai collegamenti da e per Napoli verso Abruzzo e Molise.
La ferrovia Sulmona-Isernia è divenuta celebre in questi anni proprio con l’appellativo “Transiberiana d’Italia”, raggiungendo l’obiettivo di uscire dall’anonimato e attirare l’interesse di FS affinchè potesse trovare una nuova vita.

Fu proprio così che il 17 e 18 maggio 2014, dopo alcuni mesi di chiusura per consentire una manutenzione straordinaria, la tratta riapre ufficialmente come ferrovia turistica: nasce il progetto Binari Senza Tempo di Fondazione FS Italiane, un organismo del Gruppo FS creato appositamente per la tutela e valorizzazione delle tratte storiche in Italia.
La Sulmona-Isernia diventa subito protagonista nel panorama del turismo ferroviario del nostro Paese, raccogliendo il recente successo e portandola a competere con le altre ferrovie turistiche italiane già da anni avviate a progetti integrati di questo tipo.

I TRENI STORICI: LA NUOVA VITA DELLA ferrovia

Con l’avvio della scommessa imprenditoriale di turismo ferroviario a cura del nostro tour operator Pallenium Tourism, i treni storici in collaborazione con Fondazione FS Italiane e l’associazione LeRotaie diventano anno dopo anno più numerosi presentando un’offerta esperienziale variegata, radicata al territorio e fortemente sensibile alle realtà degli operatori presenti.

Nel 2019 si supera per la prima volta la soglia dei 30000 viaggiatori in un anno con quasi 100 partenze in calendario.

Un progetto a mercato, tra i pochissimi in Italia, che ha innescato un sistema turistico produttivo per le aree interne interessate, senza alcun tipo di contribuzione pubblica o privata. La bellezza del viaggio, l’atmosfera di allegria che si respira a bordo, l’approfondimento storico culturale affidato alle nostre guide si lega indissolubilmente ad un circuito economico benefico che oggi, finalmente, garantisce alla ferrovia una nuova e lunga vita.

Con il tempo l’appellativo ufficiale e promosso al pubblico è divenuto Ferrovia dei Parchi, maggiormente rappresentativo ed identitario per via della coincidenza geografica tra gli antichi binari, ponti e gallerie di fine ‘800 con le aree del Parco Nazionale della Maiella, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della riserva MaB Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise, sotto tutela UNESCO.

Nel 2022 e nel 2023, dopo il difficile periodo della pandemia, viene superato un nuovo record: oltre 100 partenze e 35000 viaggiatori per ciascun anno! Il 2024 si chiude con lo stesso trend, oltre 37000 presenze.

TRA IL 2012 E IL 2024 CIRCA 250 MILA VIAGGIATORI DA TUTTA ITALIA E DALL'ESTERO

Oggi la ferrovia Sulmona-Isernia è di gran lunga la prima tratta in Italia per numero di viaggiatori presenti e rappresenta un fiore all’occhiello sia per il Gruppo FS sia per lo sviluppo turistico dei territori di Abruzzo e Molise.

Il nostro tour operator Pallenium Tourism è l’organizzatore ufficiale e responsabile della ideazione, programmazione e promo-commercializzazione di tutta l’offerta a calendario, che prevede partenze speciali in treno storico tutto l’anno, ogni fine settimana.

Consulta le partenze disponibili e scegli la stagione che più ti incuriosisce: ogni giornata è una esperienza nuova, ricca di cultura, avventura, storia e socialità.

Sali in carrozza…ti aspettiamo!